I coltelli pieghevoli sono strumenti utili e, al tempo stesso, carichi di un fascino tutto particolare. Chiunque viva a contatto con la natura, nel nostro specifico caso con le vigne, sa quanto possa essere indispensabile e quanto ci si possa affezionare al proprio coltellino tascabile.
C’è chi decide di farselo personalizzare facendo intagliare il manico in legno e chi ama tramandarlo di generazione in generazione, quasi fosse il passaggio di testimone di una passione comune.
Abbiamo pensato così, di provare a prenderlo come oggetto simbolo in grado di trasmettere la nostra passione per il mondo della viticoltura. Un filo conduttore che va dalla scoperta del territorio al momento tanto attesto in cui si apre la bottiglia del proprio vino preferito.
I coltelli pieghevoli: preziosi alleati da portare sempre in tasca
Chi ama il vino in senso ampio, è sicuramente legato non solo alla sua consumazione, ma anche a tutto ciò che ruota attorno alla sua produzione. Per rimanere in tema vinicolo si potrebbe parlare di terroir.
Vino e terroir: cosa significa?
Il termine francese terroir è particolarmente amato da tutti gli esperti di vino. Forse i meno esperti non sanno esattamente cosa significa, peccato! E’ una parola carica di significato e mille sfaccettature, proprio come il sapore unico di un buon vino.
Volendo tradurre in italiano questo termine, potremmo utilizzare la parola territorio. C’è però da dire che, quando non ci si limita alla traduzione letterale ma si vuole contestualizzare in ambito vinicolo, limitarsi al senso più stretto risulta essere piuttosto riduttivo. Questo perché la parola terroir in ambito enogastronomico assume un significato più ampio che abbraccia tutti quegli aspetti che contribuiscono a renderci l’identikit completo di un particolare vino.
Le specificità del terreno in cui il vino cresce, il clima, la presenza di particolari metalli ad arricchire la terra… Può sembrare strano ma il terroir comprende anche l’uomo e il suo modo di dedicarsi alla coltivazione dell’uva. Le tecniche di coltivazione, il metodo di vendemmia, i diversi sistemi di produzione e invecchiamento del vino contribuiscono a rendere unico il vino prodotto in una particolare zona.
L’uomo si fonde con la natura e con metodi di coltivazione millenari per dare vita ad un prodotto unico e facilmente identificabile.
Il coltello a serramanico è una tipologia di coltello molto versatile che trova larga diffusione tra chi è costantemente a contatto con il territorio in cui vive e lavora. La sua più grande caratteristica sta nella lama che, quando non viene utilizzata, può essere ripiegata all’interno del manico e riposta in tasca. Questo è possibile perché la lama è fissata al manico cavo per mezzo di un perno che gli permette di ruotare.
Grazie a questa sua caratteristica non necessita di un fodero in cui essere riposto e può essere sempre tenuto in tasca, pronto all’uso. Un compagno di lavoro indispensabile per chiunque passi le proprie giornate lavorative in vigna.
Tra le marche migliori possiamo citare Spyderco, Cold Steel e Zero Tolerance.
Ogni viticoltore ne ha uno sempre con se, pronto ad estrarlo nei momenti più opportuni: tagliare corde in fase di legatura, fare incisioni, praticare gli innesti… Un coltello è il fedele compagno di lavoro per tutti coloro che vivono la natura.
Le tecniche di costruzione hanno fatto passi da gigante e, dal classico coltello con manico in legno, si è arrivati ad avere coltelli di design con materiali fatti per durare in eterno pur essendo leggeri, impugnatura ergonomica e dotati di diversi accessori come la possibilità di essere utilizzati anche per l’apertura delle bottiglie.
Ed è proprio qui che arriviamo alla conclusione della nostra storia. Un racconto fatto di gesti semplici che si ripetono da anni, che partono da una gemma in un campo e arrivano fino alle nostre tavole raccogliendo per strada un immenso bagaglio culturale fatto di tradizioni e sapori.
Il coltello a serramanico