Vodka

Vodka: storia, caratteristiche, curiosità e cocktail da preparare. La vodka è il distillato di cereali cereali (come grano, segale e orzo), ma anche da patate, frutta e in rari casi mosti di vino, nato nelle fredde lande dell’Est.

La paternità è incerta: sia la Polonia che la Russia sono grandi produttori e si considerano gli inventori di questa bevanda tanto apprezzata in tutto il mondo.

La vodka è un distillato di cereali non invecchiato che, se prendiamo in considerazione nella sua forma più moderna con preparazione effettuata grazie ad alte colonne a piatti, può essere considerato il distillato più recente della storia.

Questa tecnologia venne infatti sviluppata in maniera efficiente solo dalla fine dell’Ottocento. Ma cerchiamo di capire di più sull’interessante storia della vodka.

bicchiere di vodka

Storia della Vodka

Forse non tutti sanno che la storia della vodka parte proprio dalla nostra Italia. I commercianti genovesi, durante i loro lunghissimi viaggi per motivi commerciali, portarono alla corte degli zar i primi distillati a base di vino.

Una volta provato il distillato la nobiltà russa se ne innamorò e, capito l’enorme profitto che si sarebbe potuto trarre da una produzione di un’acquavite creata e commercializzata in Russia, scelsero le materie prime che abbondavano nella steppa e le usarono per produrre la prima vodka russa. La scelta della materia prima ricadde sui cereali che crescevano in abbondanza nonostante i climi freddi, su patate e sul vino fatto arrivare dalla Crimea.

Spostandoci nella controparte polacca possiamo dire che la prima distilleria sorse in Polonia nel 1534, grazie ad un erborista che usava il prodotto della distillazione per conservare i preparati medici da somministrare ai propri pazienti.

Tornando in Russia, ricordiamo che fu, nel 1540, lo Zar Ivan Il Terribile a dare inizio alla produzione e al commercio delle bevande alcoliche. Il tutto, naturalmente, sotto stretto controllo governativo. Il successo economico fu persino più roseo del previsto al punto che lo zar Pietro il Grande si vide costretto ad imporre il commercio di Vodka in fusti da 12 litri per riuscire a soddisfare l’enorme richiesta.

Il primo europeo che ebbe a che fare con la Vodka fu il grande Napoleone nel 1812. La situazione non fu, però, delle più piacevoli. Disperato e bisognoso di qualcosa per riuscire a superare il clima gelido, si vide costretto a sottrarre ingenti quantità di vodka da distribuire alle sue truppe. Come tutti gli appassionati di storia sanno, il “Grande Inverno” non perdona e Napoleone fu costretto a ritirarsi.

Per i sovrani russi era davvero importante detenere il controllo della vodka, sia per sostenere lo stile di vita sfarzoso all’interno delle corti, sia per finanziare le guerre. Ecco perché fino agli anni ’20 del secolo scorso la Vodka fu circoscritta all’interno della cosiddetta “VODKA BELT”, ossia i confini dei tre paesi produttori: Russia, Polonia e i tre paesi scandinavi.

Ecco perché l’Europa poté conoscere realmente la vodka solo dopo la rivoluzione bolscevica! Grazie alla fuga nei vari paesi europei delle grandi famiglie della nobiltà russa che si videro sottrarre le loro proprietà. Tra queste famiglie nobili ci fu anche quella quella del conte Piotr Smirnov che si stabilì in Polonia dove aprì una distilleria. Successivamente andò a vivere in modo definitivo in Francia. Era l’anno 1925 quando scelse di cambiare anche il proprio nome in Pierre Smirnoff perché considerato più adeguato alla società snob parigina. Pian piano, anche grazie all’essenza del tanto amato assenzio per via della proibizione di quegli anni, riuscì a conquistare i difficili gusti dei parigini.

La vodka, grazie ai commerci, venne portata anche in America dove, però, inizialmente non ebbe successo. Si dovette aspettare fino a quando Rudolph Kunett, un russo emigrato negli stati uniti per commerciare alcolici, acquistò dalla famiglia Smirnoff i diritti per produrre la vodka in America, ed riuscì a portare la vodka al successo con un piano marketing ben mirato. Vennero infatti lanciate diverse campagne pubblicitarie che cominciarono a diffondere drink a base vodka, primo tra tutti il Moscow Mule lanciato nel 1947 e tanto amato da personaggi famosi del calibro di Andy Warhol a Woody Allen.

Woody Allen pubblicizza la vodka

Arriviamo ai giorni nostri, dove la vodka sta vivendo una seconda giovinezza. Persino la produzione non è più legata ai soli paesi di origine ma si è diffusa un po’ ovunque. Quasi tutti i paesi hanno diverse produzioni del distillato.

Come si produce la Vodka

La vodka può essere prodotta da cereali (grano, segale e orzo), dalle patate, dalla frutta e, in alcuni e rari casi, anche da mosti di vino.

Il trend in voga vuole che la vodka tenda alla purezza e neutralità totale. Per ottenere un prodotto perfettamente neutro si passa attraverso diverse distillazioni.

La distillazione avviene in alambicchi di rame, sia a colonna sia misti. Va da sé che i produttori che hanno a loro disposizione fabbriche molto ampie possono utilizzare alambicchi a colonna molto alti, all’interno dei quali trovano spazio diversi “piatti”, che servono a raccogliere le impurità del mosto in distillazione.

Il principio fisico che sta alla base del processo di distillazione è piuttosto semplice: la molecola dell’alcool etilico puro è una molecola più leggera di ogni altro: i piatti raccolgono dunque le impurità man mano che si arriva alla sommità della colonna di distillazione. Ovviamente, maggiore è l’altezza della colonna e di conseguenza il numero di piatti in essa inseriti, maggiore sarà la purezza dell’alcool ottenuto.

L’alcool ottenuto all’uscita dell’alambicco verrà fatto riposare per alcuni mesi in tini di metallo, per poi essere filtrato ed eliminare eventuali impurità sedimentate. Per la filtrazione generalmente si utilizzano i carboni ottenuti da legna di betulla o acero. L’ultimo passaggio è l’addizione dell’acqua piovana, distillata o sorgiva, per attenuare il grado alcolico ed ottenere quello desiderato per la messa in commercio del prodotto.

Generalmente la vodka è un distillato non invecchiato, ma ci sono anche quelle invecchiate come, ad esempio, la Starki polacca.

vodka

Pura o alla frutta?

La produzione di vodka può essere distinta in due grandi categorie:

  • Vodka pura: è completamente neutrale, ossia priva di odori e sapori. Altre vodka mantengono, anche se non è facile carpirli, aromi tipici derivati dalle materie prime come ad esempio il grano, che conferisce sentori vinosi e di anice, o la segale, che invece apporta note di scorza e spezie.
  • Aromatizzate: esistono molti tipi di aromi, i più diffusi sono quelli di frutta. Questi aromi si possono aggiungere con la macerazione, distillazione o percolazione. Sono due gli stili degli aromi:
    • tradizionali: come le spezie, che si rifanno alle ricette più antiche,
    • moderni: con frutta esotica.

Vodka alla frutta

Alcune ricette tradizionali sono la Zubrówka, aromatizzata con l’erba del Bisonte; la Vodka al miele, alle ciliegie e alle spezie.

Gradazione alcolica

Questo distillato deve avere una gradazione alcolica minima di 37,5 gradi. Di solito le migliori si aggirano intorno ai 40 gradi. Il record lo detiene la polacca Spyritus, che raggiunge addirittura i 96% di volume!

Cocktail a base di vodka

Può essere bevuta in purezza ma è anche un ottimo ingrediente per la preparazione di diversi cocktail:

  • Moscow Mule: 4,5 cl di vodka; 12 cl di ginger beer; 0,5 cl di succo di lime
  • Vodka tonic: 4 cl di vodka; 10 cl di acqua tonica; fetta di limone; ghiaccio
  • Sex on the Beach: 4 cl di vodka; 2 cl di peach schnapps (liquore alla pesca); 4 cl di succo fresco di arancia; 4 cl di succo di cranberry (mirtillo americano)
  • Cape Cod: 4 cl di vodka; 8 cl di succo di cranberry; fetta di lime o ciuffo di menta per decorare; ghiaccio
  • Dirty Martin, 6 cl di vodka; 1 cl di vermut dry: 1 cl di salamoia di olive
  • Sea Breeze: 4 cl di vodka; 12 cl di cranberry (mirtillo rosso americano); 3 cl di succo fresco di pompelmo
  • Bloody Mary: 4,5 cl di vodka; 9 cl di succo di pomodoro; 1,5 cl di succo di limone; 2/3 gocce di salsa Worcestershire; 1 pizzico di sale al sedano e di pepe nero; tabasco
  • Apple Storm, 4 cl di vodka; 1 cl di crème de Menthe (bianca); 1,5 cl di liquore alla mela; 3,5 cl di succo di mela; ginger beer per completare (4,5 cl dose consigliata)
  • Caipiroska: 5 cl di vodka; 1/2 lime tagliato a spicchi; 2 cucchiaini di zucchero di canna
  • Kamikaze: 3 cl di vodka; 3 cl di triple sec o Cointreau; 3 cl di succo fresco di limone
  • Screwdriver: 5 cl (1 parte) vodka; 10 cl (2 parti) succo d’arancia

cocktail a base di vodka