Il gin è un distillato di un fermentato a base di cereali, in genere composto da granoturco, frumento e orzo, che viene aromatizzato poi con i cosiddetti botanicals, ovvero ginepro (da cui prende il nome), agrumi, fiori, bacche e varie specie e ingredienti scelti dal singolo mastro distillatore.
Negli ultimi tempi il gin è al centro di una vera e propria riscoperta, sempre più persone lo apprezzano e ne vengono prodotti di nuovi e spesso veramente inconsueti, usando i più disparati botanicals. I distillatori più dotati, sperimentando di continuo, trovano spesso combinazioni nuove ed esaltanti che contribuiscono a decretare un crescente successo per questo prodotto.
Il gin, sotto molti punti di vista, è un vero e proprio capolavoro alchemico, un distillato che viene fortemente manipolato e plasmato dalla creatività del singolo distillatore. A differenza di altri distillati, è apolide, non essendo strettamente legato ad un preciso territorio geografico può avvalersi dei botanicals tipici dei vari luoghi in cui viene prodotto, riservando sempre belle sorprese.
I gin più noti e apprezzati
Per molto tempo il gin è stato probabilmente il distillato più bistrattato, considerato economico e adatto a palati poco esigenti. Oggi la situazione è decisamente cambiata rispetto al passato, ed è considerato un distillato elegante e perfetto per chi desideri sperimentare nuovi sapori e profumi. Molti lo bevono liscio, ma è anche un popolare ingrediente per interessanti cocktail.
Alcuni dei più apprezzati gin sono il Death’s Door, molto conosciuto per l’elevata qualità del grano usato nella sua preparazione, il profumatissimo Aviation e il gin italiano Roby Marton’s con liquirizia o ancora il gin Primo, che viene aromatizzato con sale di Cervia.
La storia del gin
Pare che le prime prove che hanno portato alla nascita di un distillato con aroma di ginepro siano state opera di monaci della costiera amalfitana. In origine la ricerca era finalizzata allo sviluppo di un olio terapeutico a base di ginepro, bacca che ha interessanti proprietà antinfiammatorie, note fin dall’antichità.
Un medico olandese nel 1600 creò il Genever, si trattava di un distillato di alcol e oli essenziali di ginepro, questo prodotto riscosse da subito un notevole successo come tonico, tanto che veniva prescritto abitualmente ai marinai olandesi come un vero r proprio medicinale, forse questo è il vero antenato del gin come lo conosciamo oggi, ma ancora non era una bevanda alcolica. Quando gli inglesi, visitando i paesi bassi o entrando in contatto con i marinai olandesi, scoprirono il Genever se ne innamorarono e quella sorte di rimedio miracoloso divenne Geneva e poi Gin, passando da medicina a popolare bevanda alcolica, il cui uso o meglio abuso si tentò anche di limitare con appositi provvedimenti di legge dalla metà del 1700. Va etto con scarsi risultati.
In Inghilterra nacque il London Dry Gin, un distillato molto profumato, resinoso e dall’elevato grado alcolico. Un distillato solo a base di ginepro risultava però troppo pungente, così vista anche l’abbondanza di spezie indiane in Inghilterra, si iniziò a miscelare il ginepro con cardamomo, coriandolo, pepe e anche agrumi.
Come nasce il gin, ingredienti e procedimento?
In passato questa bevanda si otteneva dalla distillazione di cereali, dopo una prima fase si effettuava una seconda distillazione con l’aggiunta dei botanicals, tra i quali spiccavano per importanza il ginepro e il cardamomo.
Oggi il procedimento più usato prevede invece di far macerare i botanicals direttamente nell’alcol, prima che avvenga la seconda distillazione. La massa alcolica aromatizzata viene riscaldata e distillata una seconda volta, raccogliendone i vapori condensati. Dopo questo processo, il distillato è finalmente pronto per essere imbottigliato, ma in alcuni casi prima viene affinato in legno. Pratica piuttosto rara per il gin, ma che ultimamente molti distillatori apprezzano.
I sapori e i profumi del gin
Il gin è un distillato decisamente intenso, molto profumato, resinoso e pungente, grazie a spezie come lo zenzero, il cardamomo e i fiori di agrumi. Anche i gin più raffinati hanno sempre una forte personalità e sapori e profumi molto netti. In bocca in gin risulta pungente, spesso con spiccati toni piccanti, senza dubbio oggi è più morbido rispetto alle sue prime versioni, ma non aspettatevi qualcosa di molle e vellutato
I botanicals usati nella sua creazione variano in base alle esigenze, alle disponibilità e alle preferenze del produttore, tra i più gettonati: oltre all’immancabile ginepro, ci sono il cardamomo, il coriandolo, gli agrumi, ma anche pepe, angelica, vari fiori e bacche, liquirizia, anice, pompelmo, tè nero e sale di Cervia.
Il London Dry, è uno dei gin più noti, potremmo definirlo classico, non è molto profumato, è decisamente essenziale nel sapore. L’Old Tom Gin viene addolcito con sciroppo di zucchero, in passato non ebbe molta fortuna, ma ora è stato riscoperto e ha non pochi estimatori. Il Sloe Gin viene invece aromatizzato con bacche di prugne selvatiche che gli danno un sapore molto caratteristico e pungente.
Il gin come ingrediente per i cocktail
Il gin è un superalcolico molto usato per realizzare cocktail, ha una gradazione compresa tra 37,5 e 50 gradi, ma mischiato con altri ingredienti può essere usato, ad esempio per degli aperitivi.
Il gin è grande protagonista quando si parla di cocktail, si tratta del principale ingrediente di drink iconici, come il Negroni, il Martini e naturalmente il Gin Tonic. Il gin viene poi usato per il Bronx, il White Lady e molti altri popolari cocktail come: Bramble, Clover Club, Vesper, Money Gland e Tom Collins.